16 Aprile 1973 , Primavalle, il rogo, i «cuori neri» ,chiediamo giustizia per i Fratelli Mattei.

DiMarco Santi Guerrieri

Apr 16, 2014
Rogo Primavalle:Giorgia  Meloni, 41 anni dopo chiediamo giustizia per i Fratelli Mattei.

L'appartamento della famiglia Mattei a Primavalle a Nord Ovest di Roma dove morirono carbonizzati i fratelli Stefano e Virgilio (Ansa)

L’appartamento della famiglia Mattei a Primavalle a Nord Ovest di Roma dove morirono carbonizzati i fratelli Stefano e Virgilio (Ansa) Gli attentatori lasciarono sul selciato una rivendicazione della loro azione: “Brigata Tanas – guerra di classe – Morte ai fascisti – la sede del MSI – Mattei e Schiavoncino colpiti dalla giustizia proletaria”.

Virgilio Mattei con la fidanzata, in una foto del 1973 (Ansa)

Virgilio Mattei con la fidanzata, in una foto del 1973 (Ansa)

Anna Mattei, la seconda donna da sinistra, accanto al segretario del Msi, Giorgio Almirante,  durante i funerali dei figli Virgilio e Stefano (foto da Il Secolo d'Italia

Anna Mattei, la seconda donna da sinistra, accanto al segretario del Msi, Giorgio Almirante, durante i funerali dei figli Virgilio e Stefano (foto da Il Secolo d’Italia
Anna Mattei  e’ deceduta lo scorso Luglio all’eta’ di 82 anni, trascorse la vita chiedendo giustizia per i figli.  Virgilio e Stefano  arsi vivi nel rogo di Primavalle il 16 aprile del 1973: avevano rispettivamente 8 e 22 anni. A darne notizia il sito del quotidiano Il Secolo d’Italia. I due fratelli, figli del segretario di una sezione del Msi, fecero una morte orribile, tra le fiamme del rogo appiccato da tre componenti di Potere Operaio (che, sia pure condannati in secondo grado per omicidio preterintenzionale, ottennero i benefici della prescrizione anche grazie a un periodo di latitanza in Sudamerica).

 24 febbraio 1975: Achille Lollo, tra i carabinieri, è l'unico imputato al processo di primo grado per il rogo di Primavalle. Venne poi condannato. Pena però prescritta anche grazie ad una fuga in Brasile (Ansa)

24 febbraio 1975: Achille Lollo, tra i carabinieri, è l’unico imputato al processo di primo grado per il rogo di Primavalle. Venne poi condannato. Pena però prescritta anche grazie ad una fuga in Brasile (Ansa)
Dal Corriere della Sera.
 IL ROGO – Le fiamme divamparono, appiccate dalla benzina gettata dai tre, sotto la porta dell’appartamento abitato dalla famiglia composta da Mario Mattei, dalla moglie Annamaria e dai figli, al terzo piano delle case popolari di via Bernardo da Bibbiena, quartiere Primavalle. Mattei era allora il segretario della sezione Giarabub del Movimento sociale italiano, in via Svampa. Un’enclave nera in un quartiere tradizionalmente rosso. L’incendio distrusse rapidamente l’intero appartamento. La madre Annamaria e i due figli piu’ piccoli, Antonella di 9 anni e Giampaolo di soli 3 anni, riuscirono a fuggire dalla porta principale.
MILITANTI MISSINI – Altre due figlie si salvarono: Lucia, di 15 anni, aiutata dal padre Mario si cal nel balconcino del secondo piano e da l si butt, presa al volo ancora dal padre. Silvia, 19 anni, si gett dalla veranda della cucina e riport incredibilmente solo qualche frattura. Due dei figli, Virgilio di 22 anni, militante missino nel corpo paramilitare dei Volontari Nazionali, e il fratellino Stefano di 8 anni morirono carbonizzati, non riuscendo a gettarsi dalla finestra. Il dramma avvenne davanti a una folla che si era raccolta nei pressi dell’abitazione, e assistette alla terribile morte di Virgilio, rimasto appoggiato al davanzale, e di Stefano, scivolato all’interno dell’abitazione in fiamme dopo che il fratello maggiore che lo teneva con se perse le forze.
(Bruno Vespa nel suo libro “Rai, la grande guerra” rievoca l’orrendo spettacolo del Rogo di Primavalle)
« Il 16 aprile 1973 arrivai con una troupe poco dopo l’allarme, dato alle quattro del mattino. Vidi il corpo carbonizzato del figlio maggiore di Mattei, Virgilio, ricurvo sulla ringhiera del balcone come un’orrenda coperta nera. Alle sue spalle c’era il cadavere del fratellino Stefano, dieci anni, bruciato anche lui. Il resto della famiglia s’era salvato, a prezzo di ferite gravi, gettandosi dal terzo piano »

Fratelli d’Italia Lucca e Provincia
Marco Santi Guerrieri
Notizie da Corriere della sera, Secolo d’italia, Web.
 

 

Di Marco Santi Guerrieri

Il 16 di Dicembre 2012 aderisco alla adunata di Giorgia Meloni per la costituzione di un nuovo soggetto politico. A decorrere dal Gennaio 2013 muovo i primi passi in politica con Fratelli d’Italia, praticamente ad un mese dalla sua nascita. Giorgia Meloni, mi conferì delega quale responsabile elettorale di Fratelli d’Italia a Lucca per le elezioni politiche del febbraio di quell’anno, ciò pur non avendo mai avuta esperienza alcuna da dirigente in un gruppo politico. Per ringraziare la Giorgia Meloni della fiducia riposta nella mia persona, realizzai una sede elettorale di trecento metri quadri a cinque vetrine a due passi da piazza San Michele. Il 10 Gennaio 2017 a seguito di forzature per l'ingresso nel partito di soggetti indegni di esserne tesserati e del diniego ad indire gli auspicati congressi provinciali di FDI forte di ben 242 tesserati nel comune di Lucca mi dimetto da Segretario provinciale di FDI, da dirigente nell'assemblea Nazionale e dall’incarico di Responsabile Nazionale Dipartimento Immigrazione e Sicurezza. Nel Giugno 2018 invitato da Francesco Storace e Gianni Alemanno ricevo incarico da dirigente provinciale del Movimento Nazionale per la Sovranità. (non un partito ma un movimento politico atto a ricompattare la Destra e gli ex di AN) Nel 2019 la segretaria cittadina di Lega, Marcella Maniglia, mi chiede la disponibilità a candidarmi per le amministrative di Capannori dove ottengo 116 preferenze giungendo primo dei non eletti per soli 5 voti. Nel 2020 – 2021 proseguo l’attività politica circoscritta alla Libera Associazione Cittadina di Lucca Ti Voglio Bene e della quale ne sono presidente. MARCO ENRICO SANTI GUERRIERI: " VI RICORDO l'appuntamento per le elezioni amministrative DI LUCCA 2022 dove sarò candidato al consiglio comunale nella LISTA di LUCCA 2032 per MARIO PARDINI SINDACO. Con un pizzico di orgoglio ti chiedo " VOTA LA COSTANZA e la COERENZA e non chi promuove PROMESSE. Puntare su un candidato forte garantisce la certezza che il tuo voto non sia disperso. Per Lucca, mai un passo indietro in fatto di Sicurezza, Immigrazione, Rom, tutela delle piccole imprese e consapevolezza delle problematiche dei quartieri cittadini. Nella pratica ci ha MESSO LA FACCIA con i FATTI e MAI CON LE CHIACCHIERE.

Lascia un commento